Oh, mamma!
Se Clear non brucia gli occhi, l'EraClear ha rischiato di provocarci bruciore su ben altra parte ana...tomica e mettere fine alla nostra verginità.
E dire che pareva, anche alla vigilia di questo incontro, abbastanza scontato il nostro incedere senza troppi patemi contro una squadra di metà classifica e che non godeva neppure fama di out sider o ammazzagrandi. Ma devo ammettere che qualche prodromo l'avevo avuto scorrendo il sito di Samulisa, laddove il pronostico dava la nostra vittoria con un margine che avevo incautamente giudicato magro.
Ed in effetti c'è voluto il nono ottavo per aver ragione degli eracleici.
Potremmo invocare qualsiasi alibi alla nostra curiosa prestazione: la pausa natalizia, le ingurgitate pantagrueliche, un comprensibile rilassamento globale, il fattore campo, un antagonista sottovalutato e che ha giocato la partita della vita...alla morte.
Ma la verità vera è una sola, è tornato "Armadio"!
Scherzi (della natura) a parte, nel tentativo di addivenire ad una spiegazione plausibile della prestazione non all'altezza del nostro censo (con la "enne"), ho ipotizzato noi (NBA) nei panni di Rocco Siffredi e l'Eraclea nei panni della porno di turno, non troppo mozzafiato. Abbiamo trovato difficoltà a raggiungere l'adeguato coinvolgimento e la giusta tensione emotiva ed a mantenerla sino alla fine. Poi, con lo spietato egoismo che contraddistingue i veri "macho" che si rispettino, abbiamo tirato lo sprint decisivo lasciando la partner ad un passo dal venire a capo dell'incontro e ci siamo portati a casa l'ennesimo orgasmo.
Mi scuso della relativa eleganza della metafora, ma penso sia abbastanza calzante e quindi, per questa volta non mi autocensuro.
La marcia di avvicinamento.
Arrancando con l'unica automobile al mondo affetta, anche, da effetto serra (nel senso che non c'è verso di disappannare i vetri dato che non funzia il riscaldamento), giungiamo ad Eraclea con i doverosamente precauzionali tre quarti d'ora d'anticipo sull'orario di ritrovo ed il piazzale della cattedrale nel deserto (palasport) è totalmente scevro da alcun veicolo e presenza umana. Quindi io, la mia metà e "Armadio" torniamo in "centro" a ricognire la pizzeria per il dopo partita ed a sorbirci un caffè per riattivare la circolazione.
All'ora convenuta portiamo "el puteo" a destinazione e la mia consorte ed io riandiamo in centro ad ammazzare il tempo (anche perchè non c'è nessun altro da ammazzare neanche a volerlo). Finalmente arriva l'ora decente per presentarci alla partita ed arriviamo all'ingresso dove "Tip Tap" sta curandosi il raffreddore con una discutibile inalazione di nicotina e davanti a lui coach "Lele" cattura con le froge, le volute che beffardamente gli sprigiona contro il nostro "danceur". Scambiati i dovuti auguri di buon anno e convenevoli vari, andiamo ad accomodarci al solito posto riservato.
Considerando che conto tra gli spettatori, due uomini e sei donne e che fra giocatori ed addetti ai lavori arriviamo ad un totale di quaranta, torno curioso al parcheggio dove conto quaranta auto. Dato che più di qualcuno è venuto assieme ad altri, chi è venuto guidando due auto?
In campo, si dimenano gli atleti delle due compagini, tra i quali spicca la pelata "new year" di "Pippi". La musica di sottofondo è soporifera, la temperatura è confortevole e dopo il gelo testè patito, mi vien voglia d'abbiocco.
Mi costringo a non abbandonarmi all'oblio ed appronto il regalo fattomi dal team (una cartella porta block notes con l'effige di "Cespuglio" in zompo formato Indiana Pacers). Data la cronica penombra che sembra caratterizzare tutti gli impianti visitati sino ad ora, mi riprometto di chiedere alla squadra di regalarmi un caschetto da minatore con lampadina incorporata.
La partita inizia con gradinate gremite da 16 protuberati e 23 dell'altro sesso (ma non mi assumo responsabilità circa l'effettività delle apparenze). Comunque, largo al gentil sesso!
Loro schierano un vecchietto già visto su qualche foto segnaletica (o su qualche lapide lungimirante) ed una manciata di giovanotti che durante il riscaldamento non mi impressionano più di tanto. Qualcuno di loro sussurra vistosamente " sinistro, destro " nelle entrate da sinistra.
E puntualmente vengo smentito al fischio d'inizio, quando si impadroniscono della palla a due e si portano sul 4 a 7 a loro favore.
Oltre al "vecchietto" hanno un "11" che ci rifila due dolorose bombe ed il numero "9" che zompa a rimbalzo con preoccupante dimestichezza ed incontrastanza.
Noi ci reggiamo con Bonzio (che deve aver confuso la polverina da aspergere sul pandoro), autore di 10 punti sui 15 totalizzati nel 1° quarto dall'intero team.
Dopo 10' siamo clamorosamente (per questo campionato) sotto 15 a 17. Pauura!
Nel secondo quarto il coach mi sconcerta togliendo Bonzio (produttivissimo) a favore di "Armadio". Ma come al solito io non ho mai ragione e, anche se non certo per merito della "carne della mia carne" (e sicuramente di qualcun altro), finiamo il quarto avanti di mezzo Eolo (33 a 23) che sembra preludere alla solita abbuffata finale. Entrano anche "Pippi" per "Cinofilo" e Cespuglio" per "Sem", ma il segno, questa volta, lo lascia "Tip Tap" con 9 punti, palle rubate, assists al bacio e adrenalina a manetta.
All'intervallo, non avendo molto meglio da fare, mi soffermo a rimirare gli sponsor che adornano il palasport. Ne conto 147 e mi domando quanto possano fruttare in termini economici. Poi, mi diletto a considerare la curiosità di alcuni di essi. Tutto parte da un certo "Manzini" che con un tale cognome mi sembra doveroso si occupi di lavorazione carni, anche se c'è anche un "Manzato" che si occupa invece di dipinture ed affini. "Skriba" si occupa di arti grafiche, e non fa una grinza. Mi lascia deluso "Rizzato" che vedevo meglio come porno shop, anzichè commercio di autoveicoli. Ma quello che più colpisce la mia curiosità è un certo "Bucsedil s.n.c." che mi auguro non costruisca cessi!
Dal 20° al 30° succede praticamente niente di buono. Entra in campo anche "Calmomilla" che realizza 4 onesti punti, ma non imprime svolte come in altre apparizioni. Drazen parte col freno tirato e non gli riesce che un due da sotto su assistenza del solito "Tip Tap". Questi mi delizia con una furbata che non gli riesce a causa dell'antipatia dell'arbitro nei suoi confronti. In pratica, non riuscendo a trovare libero un compagno per la rimessa in gioco da sotto canestro, anzichè ricorrere al solito pallone contro le gambe avversarie, lo indirizza sulla schiena di uno che passa nei paraggi, recuperandolo non appena gli rimbalza contro. Purtroppo, come già detto, l'arbitro asserisce che il nostro era ancora fuori campo. La sirena fissa il risultato parziale sul 43 a 37 foriero di ambasce.
Come nell'NBA d'oltre oceano, l'ultimo dei 10' decreterà l'inizio vero dell'incontro, anche se il già visto non è stato certo uno spettacolo.
Fino al 50 a 43 teniamo ancora le distanze soprattutto con uno da 3 di "Agnostico" ed un tiro di culo da parte ti "Tip Tap" che usa la sommità del tabellone per un due punti d'oro. "Drazen" artiglia un pallone "dove osano le aquile", ma si rende passibile di castrazione a morsi e senza anestesia, regalandolo ad un avversario che gli fa gli occhi dolci. "Sem" alterna tiri inguardabili, a qualche conclusione "giusta", ma si fa pollamente fumare e falla di frustrazione l'avversario che, oltre a segnare, viene accreditato di un libero e lo trasforma a meno 1' e 23" per il 55a 54. Anche "Tip Tap", sciaguratamente, si incanala in un cul de sac sotto l'opposto canestro e consegna la palla all'Eraclea che s'invola all'attacco finale. "Agnostico" (stasera stoppato a nastro), altro non concepisce che fermare fallicamente il portatore di palla che, per nostra fortuna, pareggia con 1/2 il risultato a 55. E mancano 38". Caotismo finale con palla persa da noi che ci rifugiamo in contesa. Ma la freccia al tavolo ci trafigge dando a loro l'ultima chance. Fortuna vuole che il loro "5" abbia brindato con spumante scadente e non completamente smaltito e si accartocci a terra con la palla tra le mani fino alla sirena del 40°.
L'approccio all'extra time, vede i locali caricarsi con l'urlo d'incitamento espettorato con vigore e decisione che sembrano invece far difetto ai nostri.
Ma se Rocco Siffredi ha optato per altro tipo di "patatina" e di "pisello", il Noale ha dato giusta importanza a tutti i tipi di "palle", tirando fuori quelle nascoste e mettendo dentro quelle visibili e, fino a quel momento, alquanto restie.
"Drazen" è stato il cavallo di troia degli ultimi 5', segnando e arpionando rimbalzoni a tutto spiano e mettendo in confusione gli ormai scarichi antagonisti. In queste fasi anche "Calmo" ha dato valido contributo con un 2+1 ed un furto con destrezza a - 3'e 25" che ci ha rinfrancati. Su sfonda da manuale subita da "Tip Tap", la sirena ha dato l'estremo saluto alle velleità eracleiane, lasciando sul tabellone i diodi del 66 a 57 per i, comunque, più forti. Sto giro niente pagelle.
Conclusioni.
Mercoledì 16 gennaio si torna a fare sul serio. Siamo chiamati in causa (e in casa), al posto del 115 (a spegnere il Fiamma Venezia) e non dobbiamo fallire. Certo non c'è stato tempo, ne ci sarà, di preparare la partita in modo particolare, ma se smaltiamo le tossine accumulate e facciamo tesoro della "strizza" provata con l'Eraclea, sta solo a noi decidere la supremazia.
Samulisa ci pronostica vincenti. Consiglio carta vetrata da 40! Ora del decesso 23.53.
Nessun commento:
Posta un commento