lunedì 3 marzo 2008

Noialetale VS. Spinellati

Confesso che mi sarei voluto prendere anch'io una pausa, come i nostri eroi hanno fatto in occasione di quest'ultimo ...impegno casalingo, ma il mio innato (ed insano) senso del dovere e l'innascosta voglia di spappolarci i gingilli con le mie baggianate, mi rivedono su questo scranno a menar sugli odiati tasti.
Per quelli che non han tempo da perdere dirò che siamo partiti come censo voleva, portandoci avanti 22 a 9 nel primo quarto e lasciando sfogare lo Spinea (a vero dire parso alquanto allo sbando) nei rimanenti quarti (due dei quali vinti da loro per due punti ciascuno ed uno pareggiato). E ciao alla prossima.

Per i miei pazienti invece, l'agonia comincia ora!

Alle 19.15 vengo ordinato di andare ad accogliere "Ikea" alla Maerne Railway Station, in quanto rientrante da visita parenti di 4 giorni (di pacchia per me) in quel di Torino.
Obbedisco, come si conviene ad un Ufficiale gentiluomo e, dopo averla mandata mentalmente in non so quanti e quali posti, con i capelli ancora grondanti doccia mi inietto nella "macchina del tempo" (la mitica "Renò Frost") e raggiungo la meta praticamente in retromarcia (le altre non entravano!).
Giungo appena in tempo che già le sbarre stan facendo ciò che vorrei facesse...ogni tanto (s'alzano!).
Appena in tempo a massacrare qualche vaso di fiori durante la manovra di parcheggio, che la mia metà mi appare al finestrino.
Rimpiango i 4 giorni.
La bacio con asporto (nel senso che metto un cartone da pizzeria tra le nostre labbra quando chiude gli occhi per baciarmi).
Non se ne accorge. Devo ricordarmelo!
Passiamo un attimo da casa per posare i bagagli e... lei subito tenta di farmi sentire la mancanza patita.
Riutilizzo il cartone e anche questa volta mi va bene. Però...?
Gettata la classica sigaretta del dopo...(intera, in quanto nessuno dei due fuma), partiamo alla volta della città dei Tempesta.
Entrati al palasport, ci toccano le forche caudine di "Nunzia", reduce più del figlio Bonzio, da Toronto che secondo lei si trova in Puglia.
La correggiamo per evitarle altre gaffes, informandola che "Taranto" è in Puglia, mentre "Toronto" è in Canada.
Aggiornato il file cerebrale, comincia a canticchiare "avevo una casetta piccolina in Canadà, con tanti pesciolini e tanti fiori di lillà...".
Tento invano di farla finire contro una delle porte del calcetto.
Ci racconta dell'indimenticabile esperienza del figliolotto; del fatto che alloggiasse nei pressi dell'Ontario (che lei chiama "Otario" convinta sia un mammifero acquatico); della dirigenza dei "Raptors" con la quale è venuto in cordiale contatto (io penso subito a Bryan Colangelo o Massimo Gherarducci, invece apprendo trattarsi di certo Mario Sputo, addetto alle borracce e Francoise Vernel, addetto agli asciugamani).
Fortuna che al momento non ricorda altro e, passando davanti ad una donna seduta sulla prima gradinata, che forse nemmeno conosce, le si siede accanto e riattacca con quanto appena detto a noi.
Quasi prendendoci a calci, ma procedendo in punta di piedi, io ed "Ikea" cominciamo a guadagnare terreno verso la salvezza. L'ultimo anello! (delle gradinate)
Ci togliamo le giacche (non tanto per il caldo, quanto per essere meno riconoscibili nel caso in cui la Signora "Nunzia" avesse qualche ulteriore ricordo) e tentiamo di mimetizzarci tra una colonna e l'estintore.
Sugli spalti c'è poca gente, i soliti. C'è solo "Serotonina", la pon pon girl mora dai serici capelli, orfana di "Dopamina" bionda naturale (se non ci credete guardatele i peli del petto!).
In compenso, oltre a "Parafreddo", fratello di sangue di "Cinofilo", c'è anche "Milka", sorella quattrozampe di "Pippicalzelunghe".
Detto (e se non l'ho detto lo faccio ora) dell'assenza in campo di "Cespuglio", reduce da influenza intesticolare post concerto dei Korn flakes e dello squattrificato (squalificato per quattro turni) "Tip Tap" , in campo portiamo, oltre al già esordito "Johnny Stecchino", anche "Great Tega" (al secolo Tegon Mauro, un centro di forse venti decimetri), che si presenta con una maglietta dal numero che è tutto un programma.
"00"!
Lo guato, curioso dapprima, ma il mio interesse aumenta via, via che lo vedo muoversi. Non male (cestisticamente parlando)!
"Lele Gante", il nostro coach (ascendente indossatore), veste uno spezzato scuro non male, non fosse per le scarpe in asfalto drenante.
Lo Spinea schiera a stento 8 mutandati e nessuno dello staff in panchina. Autogestione che mi richiama per un attimo l'analogia con la partita persa contro il Mestrina (anch'esso sceso in campo senza l'allenatore; o meglio con il medesimo che si era limitato a guardare dagli spalti).
Non c'è musica in quanto "D.J. Paletta" si è rifiutato di pagare i diritti alla SIAE.
"Cespuglio" si propone per interpretare alcuni brani dei Korn.
Le ricerche fino ad ora non hanno avuto esito e si teme per la sua sorte.

Partiamo con "Agnostico", "Armadio", "Calmomilla", "Cinofilo" e "Sem".
Avvio bruciante di "Cinofilo" che piazza due bastarde consecutive dai 6 e 25 e due canestri da sotto, tra i quali si inseriscono "Armadio" con 1/2 dalla lunetta e "Sem" con un 2+0.
13 a 5 al 6°.
Ancora "Cinofilo" si incunea a canestro, ben imitato da "Agnostico" che sfrutta a dovere una nostra pressione vincente a centrocampo, giusto in tempo per degnamente sottolineare l'ingresso di mamma e pappo nel palazzetto.
Il nostro, forse per l'ingresso dei genitori, forse per l'aria primaverile, ma più verosimilmente per aver cambiato pusher, ti spappagalla un orribile bomba all'urina impoverita, prima che "Calmomilla" fissi con un due da sotto il parziale sul 22 a 9.
Nel frattempo sono schiappati dalla panchina "Barbie" per "Sem", Bonzio per "Armadio" e , sul fil di sirena "Johnny S." per "Cinofilo" ormai cianotico dallo sforzo.
La ripresa del gioco vede "Barbie" infierire con un buon tiro da fuori e "Johnny S." sbagliare di un ettaro un analogo tiro, fortunatamente corretto a cesto da un (finalmente) ritrovato "Agnostico".
Il quale, non pago, alza nuovamente il gomito e versa un replay del tiro da tre nel canestro avverso, quasi a brindare la ritrovata mano.
Nel dopo partita i Signori Agnoletto mi rivelano che in settimana è andato in pellegrinaggio a San Mirino.
(n.d.R. - la tecnica di tiro rimane sempre raccapricciante, ma come disse la buonanima di Dan Peterson "chi la mette dentro ha sempre ragione!").
Al 4' e 34" (in effetti l'ho inventato perchè non ricordo) Bonzio meriterebbe un calcio in culo senza scalo per Toronto, per come sciupa da sotto una corale a tre di clamorosa bellezza.
Guardiamo torvamente la siora "Nunzia" che sillaba Ham-bur-ger al nostro indirizzo, a tentare di giustificare con l'errata alimentazione d'oltre oceano, l'insano epilogo dell'azione. L'estintore mi tenta.
Bonzio prova il riscatto stoppando egregiamente un'incursione avversaria, ma subito dopo sballa un tap-in in splendida solitudine ed il coach lo avoca a se (nel senso che lo schiaffa in panca) alternandogli "Pippi".
Mostruosamente monumentale il numero di "Barbie" nel frattempo, il quale ti si esibisce in una piroetta che neanche Ambeta (ballerina della trasmissione televisiva "Amici" di Mario De Filippi, in Costanzo) saprebbe fare, che purtroppo gli frutta solo un 1/2 dalla linea dell'eremita. 30 a 20 al 6' e 50".
"Johnny S." finalmente coglie il segno con tiro da fuori e "Pippo", entrato da un po' per "Calmo", segna l'1/2 che ci manda al riposo sul 33 a 22.
Faccio appena in tempo ad avvinghiarmi ad "Ikea" per farle credere che mi sia sentito solo durante la sua assenza, che ti arriva chi?
Esatto!
Mastro "Rotaia" (babbo di "Sem", di professione alto dirigente delle ferrovie italiane per chi si fosse messo all'ascolto solo oggi, e spiegazione del perchè le ferrovie non funzionano. Sono tutti dirigenti!).
Parlando del più e del meno (nelle ferrovie la moltiplicazione e la divisione la insegnano solo alle figure di vertice dell'azienda), mi fa capire che segue con attenzione e divertimento le mie cronache e mi spappola quel che resta del mio essere maschio, ripetendomi per filo e per segno l'ultimo mio articolo.
Alla ripresa del gioco spero ardentemente se ne torni dove solitamente staziona, ma siccome non c'è nessuna ragazza in quei paraggi, si piazza al mio fianco (e nel mio fianco!).
Il 3° 4° è di una noia agghiacciante.
Andando contro la mia natura mi limito a riportare cronachisticamente: un fallo tecnico fischiato al loro n. 4; quattro punti di "Pippi" con 1/2 (per il tecnico al n. 4) ed una bomba; un'altra dai 6 e 25 di "Sem" seguita da due punti suoi da sotto; un nulla di fatto di "Pippo" dalla lunetta ed infine, una conclusione in entrata ed un tiro da fuori del mortifero "Cinofilo". Il parziale è di 13 a 13 che conferma l'ottima scelta di chi, oggi, se n'è rimasto/andato altrove.
L'ultimo atto si districa ancor più desolatamente nello sconforto, animato solo da alcuni aizzi velleitari che gli "spinosi" rivolgono a se stessi per tentare di entrare nella storia battendoci.
Noi facciamo di tutto per agevolarli, ma è un'impresa improba.
"Armadio" sburta da sotto nella speranza che lo fischino di fallo, ma non ottiene altro che segnare quando butta via la palla verso l'ignoto.
"Calmo" segna addirittura di testa invaginandosi nell'area avversaria e per farsi perdonare sbaglia, di li a poco, gli ambedue dalla linea solitaria.
"Sem" indirizza un'improbabile palombella a servire un'assist a qualcuno in area, ma segna da 3.
Unica nota che induca l'adrenalina a ribollire nel sangue la si ha a 3' e 30" dal termine, quando il coach sragnatela "Great Tega" dalla panchina dicendogli "Te go'n" (in un misto slang angloitaliano).
Siccome il citato neoacquisto fa di mestiere "il cliente più antico del mondo" (cioè il camionista, notoriamente il cliente di quelle che esercitano il mestiere più antico del mondo) e si barcamena con gli idiomi, gli passa perplesso la borraccia del tè.
A questo punto "Lele" s'incammella più del solito, con le braccia e la mandibola che quasi toccano terra.
Per fortuna interviene "Pippicalzelunghe" il quale, ricorrendo al linguaggio gestuale, fa capire a "Great Tega" che deve andare in campo.
Perfino noi del 5° anello udiamo distintamente il clangore degli arti anchillosati nei primi istanti di gioco dell'acquisito fratello, ma la sostanza c'è e trova coronamento e conferma con un tirone dalla lunga, di ottima tecnica e precisione.
Un belato scuote la folla.
59 a 50 ci attribuisce il totalizzatore.
Andiamo a riscuotere questi due punti, un po' vergognosi...

Pag. L

"Agnostico": voto 7+ di "Cochirenatica" memoria (Cochi e Renato, due comici del paleolitico, avevano coniato un tormentone che citava "bravo 7+" a compiacimento, nella gag, dell'insegnante nei confronti dell'allievo).
Bottino di 12 punti, bombe, tiro da fuori e da sotto, presenza (soprattutto a se stesso). Ho usato la parola "ritrovato". Lo spero per tutti noi!
"Altri": voto 6- (per il morale). Ma fatevi un check up. E qualche pin up (se vi può servire) perchè di fronte non ci sarà sempre "il" Spinea!

LEGENDA:
C'era una volta, in un antico castello del sud Italia, una regina cattiva di nome Rosa Russo Jervolino, che aveva due figlie di nome Monnezza e Schifezza e una bella fanciulla, sua figliastra, di nome Incenerentola...

Ad maiora!

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