lunedì 23 novembre 2009

ALVISJENA (SE LA RIDENS) VS NOALAN (NO PARTY)

Già il sottotitolo d'esordio, è prodromico di un disturbo mentale nel quale fareste bene a non farvi coinvolgere, ma siccome siete rapiti dai miei scritti quasi foste vittime di una sorta di sindrome di Stoccolma, infierisco.

Le precedenti due tenzoni vittoriose rispettivamente contro il Ringhiera del Brenta (in transferta) e contro il Brenta senza ringhiera (in casa), non sono state immortalate dalla mia arte, non per shelta, ma per necessità.

L'unico PC di casa, infatti, è stato portato nella stalla di "Armadio" causa rinnovo arredi nella camera della sorella e siccome ello smanetta dalla mattina alla sera (in tutti i sensi), non ho voluto contaminarmi coi suoi miasmi.

La partita odierna (e odiosa, dato che abbiamo stati sconfitti), era una partita tra due formazioni di apice con l'en plein in classifica e che non poteva lasciarmi indifferente.

E non sarei onesto se scribacchiassi solo quando si gongola (cioè, vince).

Prologo.

Io e "Ikea", dopo aver sgobbato fin quasi alle 19.00 per il citato arrivo degli arredi, dopo esserci lavati l'un l'altra (e basta), inforchiamo la Fiatamarro di "Armadio" (precedentemente prelevato di peso da coach "Mascalzone" e qualcun altro del team) e raggiungiamo la stazione di Mestre per imbarcarci (!) sul primo treno utile per Palafittopoli.

Arriviamo presto e, dato che la partita inizia alle 20.30, decidiamo di cazzeggiare un po' per negozi.

"Ikea" guarda le vetrine; io le commesse.

Purtroppo, per entrambi, non ci sono ancora saldi (e per le mie velleità, forse mai ci saranno).

Venezia è sempre suggestiva (e digestiva, dato che bisogna camminare); nei suoi recessi più nascosti (e non solo lì) troviamo immondizie, cacche, vomiti, scatarri che ci impongono deviazioni tali da farci fare il doppio del percorso necessario.

Sullo sfondo, pur se moderna ed in contrasto, spicca armoniosa l'opera di Sebastian Calatrava (ponte), liberamente ispiratosi all'altrettanto grande di Spagna, il gastroenterologo Nando Decorpo.

Per non turbare l'ecosistema lagunare, ciò che raccogliamo sotto le suole lo restituiamo ai gradini dei ponti (od agli stuoini delle audaci abitazioni che li rendono agibili). Fosse vero che pestarne una porta fortuna, i veneziani non avrebbero certo bisogno di sovvenzioni.

Giunti quasi a Rialto, dato che si son fatte le 20.00 ed i negozi stanno ammainando le saracenesche (retaggio delle invasioni), facciamo dietro front e ci dirigiamo alla volta di S.Alvise.

Ovviamente sbagliamo strada a non finire e siamo costretti a chiedere informazioni agli indigeni.

Peggio che cercare il famoso agno nel pagliaio (vabbè, ago o agno fa lo stesso, fisicamente si somigliano).

Becchiamo un teuterronico ("terrone" emigrato in Germania) che dispiega una pianta della città che quasi la ricopre tutta. Ma è scritta in tetesco.

Ci tocca poi un pirofilo, in cerca di bimbi da molestare, che giustizio sul posto.

Alla fine entriamo al Bar Caiolo (locale caratteristico) dove, finalmente, ci indicano la via.

Anche così, riusciamo a sbagliarci e, convinti che sia la meta, entriamo in un cortile privato che somiglia a S. Alvise, ma non lo è.

Ci indirizziamo dalla parte opposta e vedendo la trattoria ai 40 Ladroni, ci torna la memoria.

Glissiamo sul motivo della scelta di tale nome per il locale e ci proponiamo, a buon conto, di non avvalercene per il dopo partita.

Entriamo, finalmente, nell'Hangar Square Garden che mancano pochi istanti all'inizio.

Giusto il tempo di fare un pipì t stop ed ammirare nel wc un pitogramma artigianale che invita a gettare solo carta "igenica" (senza la "i"), sennò s'intasa (!).

Lasciamo perdere la domanda se sia o meno la "i" a far intasare il wc, anche perchè, comunque, non ce n'è ne di un tipo ne dell'altro.

Di carta, intendevo (infatti sul muro ci sono dei graffiti writers monocromatici che la dicono lunga).

Di contro, ci impressiona favorevolmente il colpo d'occhio delle gradinate che sfoggiano una nuova veste di poltroncine variopinte e sufficientemente comode, anche se per la maggiorparte vuote.

Colpisce anche la casuale (?) disposizione degli spettatori che vede da un lato 16 maschi e dall'altro "Sem" con la sorella di "Pippo" e la morosa di "Calmomilla".

In campo l'Alvisiana presenta qualche faccia non nota, abbinata a giocatori che sembra se la cavino con la palla (almeno in riscaldamento).

Nelle nostre schiere spicca l'assenza di "Demolition Man" ("Armadio"), in panca vestito da gelataio e reduce da un'operazione di ernia al menisco che ce lo toglierà dai... piedoni per una "quarantena" di giorni (se il genocologo non si è svuotato l'armadietto dei veleni eroici).

Noto anche la presenza del n. 18 (che chiamerò "Niuentri"), un corazziere di buona presenza e che si muove con discreta padronanza (senza avversario). Vedremo l'esordio.

Manca il prolifico (o proficuo?) "Luca biondo" che con il suo dinamismo e l'arresto e tiro ci farebbe comodissimo, nonchè il giovane play che mi aveva piacevolmente impressionato nella precedente partita (a parte i capelli), tanto da giustificarmene l'impiego nello starting five, al posto dei più esperti "Pippo", "Calmomilla" & Co..

"Sem", come già detto, si sta "lavorando" le due pupazze e non lo si vedrà in campo... se non per la trebbiatura.

Il fischio d'inizio mi distoglie dalle divagazioni ed annoto il quintetto che "Mascalzone" contrappone agli autoctoni (anche se uno di loro si chiama Skansi).

"Foretto" assume la direzione in regia, "Paranegro" e "Agno" lo coadiuvano nell'arco periferico della 6 e 25, mentre le SS - "Shrek" e "Strass" - prendono le misure delle aree piccole per vedere se bastano tre secondi per percorrerle (scherzo, non siete così lenti!).

E soprattutto non c'è il monumentale "Armadio" a costringervi ad aggirarlo prendendo la tangenziale.

Si va!

Tocca a "Paranegro" lordare per primo il nostro referto con un canestro in penetrazione, ma è "Agno" che mi fa strabuzzare la ciribiricoccola, con un'entrata lungolinea conclusa con un plastico cambio di mano in appoggio di tabella, da ovulazione.

Wonderful!

"Foretto" beneficia di un bell'assist di "Strass" che crea spazi, ma ha anche acume tattico e visione di gioco (e mi paga in contanti).

Un gioco a due niente male, vede "Agno" dare a "Foretto" la palla per un canestro in solitaria sulla parete nord (senza ossigeno).

Giochiamo con padronanza e senza... tremori reverenziali e legittimiamo la co-preminenza in classifica, passando avanti nel punteggio.

Tripla di "Paranegro", tiro da fuori di "Angoletto", così ribattezzato nell'occasione dato che predilige i tiri dal cantone (ed i maschioni di colore).

Qualsiasi colore!

E' il 6° di gioco e "Mascalzone" sforna dal campo (come d'abitudine già narrata nel mio primo commento di questo campionato), sforna, dicevo, "Baby Play" per "Foretto" e "Tam Tam" (Tamiello Simone) per "Paranegro".

Al 7° siamo avanti di una incollatura (13/11) ed il coach toglie anche i due centri alternandoli con "Baby Dunk" e "Niuentri" e lasciando, giustamente, il solo "Agno" a baluardo del blando vantaggio.

"Baby Dunk" annichilisce gli astanti con un bombolone irriverente da oltre i 6 e 25 che immortala il primo quarto sul 16 a 14.

Neanche modo di contare i presenti nel frattempo affluiti che si riprende e "Pippo" legittima il suo ingresso con una penetrazione frontale (da dietro, nel basket, non si può perchè c'è la linea di fondo campo).

E non mi si accusi di volgarità gratuita, perchè nell'hockey si può penetrare anche da dietro!

"Agno" prende il posto di "Drazen" in panca (e prende anche la chewingum che ha lasciato attaccata sotto).

Si merita il cinque che giustamente gli tributa il coach (chiedendosi però di chi sia la caccola che gli resta sul palmo della mano).

Stiamo in partita fino al 3° di gioco, quando i led compongono un 16 pari; poi loro prendono il largo (non i led, ma l'Alvisiana).

In 10' di gioco del 2° quarto, segniamo (eccola dov'era finita la "i" del cesso!) la miseria di 5 punti (un libero di "Drazen" e 4 punti di "Pippo").

Loro infiggono 22 chiodi nelle nostre mani e piedi e ci crocifiggono a testa in giù e terga esposte.

Non sbagliano una conclusione, difendono il giusto approfittando di un nostro quintetto... anomalo e quando passiamo a zona, vanno da "Mascalzone" e gli allungano la bustarella pattuita.

21 a 36 dice il tabellone, quando latra lo scadere del primo tempo.

"Ikea" comincia a tempestarmi con le solite richieste di pronostico, ostinandosi a non ricordare che 34 anni fa le avevo detto che non vedevo alcun futuro per il nostro rapporto! Sigh.

"Sem" si allontana con le "raga". Gatta ci cova?

"Ikea", insistente come un rappresentante di telefonia mobile, mi chiede se ritengo possibile una rimonta.

Le rispondo che alla mia età, si deve accontentare di una al mese.

Ma forse non intendeva quel tipo di rimonta?!

Loro hanno dimostrato compattezza, esperienza, tecnica ed atletismo, oltre ad un discreto culo!

Non a caso sono in vetta ed in vantaggio.

Il "Pelato" è una garanzia.

Il "10" è un play navigato e l'unica nostra possibilità è che si danneggi da solo (è gigione, verboso con gli arbitri e facilmente infiammabile nei contatti fisici).

Il "4" è una guardia con garreti al titanio e batterie al litio (e non inquina).

Il "9" (se non sbaglio) è un semilungo multiruolo che spreca poco e mulina i gomiti in modo criminale, specie contro "Baby Dunk" che accusa i colpi (anche psicologici). Il "Gondola" crea spazio per i compagni e cattura rimbalzi; fortuna che non ha tiro e dalla lunetta è una garanzia (per noi).

Il "11" (non ho scritto L' "11" per non fare casino con le virgolette) è un lungo con la manina calda, che (penso malvagiamente) farebbe bene a tenere in temperatura infilandosela... sotto le ascelle!

E gli altri calcano il parquetto senza causare contraccolpi.

"Sem", nel frattempo, torna con le ragazze visibilmente soddisfatte ed appagate.

Gli hanno scroccato una bibita alle macchinette!

"Armadio" viene avvicinato dapprima dal "Pelato" e poi da "Gondola", ai quali risponde, apparentemente, circa la sua assenza dal campo e stato di salute.

A distanza di 24 ore però, mi ha confessato che, dato l'abbigliamento e non riconoscendolo, l'uno gli ha chiesto un cono ai 4 formaggi e l'altro una granita flambè.

Si torna sul legno di gioco con lo stesso cinquintetto che ha iniziato la partita, ma è dura!

Passa un po' senza che noi si segni e loro cavalcano l'onda avvicinandosi preoccupantemente agli ontuosi +20 di vantaggio.

"Agno il Grande" tenta di tenere a galla la Bismark (che Alan crede essere una bistecca) con una brodata da 3, ma è, appunto, come un brodino per l'anoressico.

"Strass" sparacchia a sua volta un tiro da fuori, ma è sempre Alvisiana.

Al 4° siamo 26 a 43 che rispecchia fedelmente l'andamento dell'incontro.

"Foretto" s'invola in contropiede ed il solito e quasi solingo "M Agno" (nel senso di grande) tenta di caricarsi sulle spalle la squadra (approfittando dell'assenza ponderale di Alan).

Rosicchiamo qualche punto ed al 7° soccombiamo "solo" di 13.

"Strass" finalizza un pregevole assist di "Baby Dunk" e "Pippo" fa il 100% dalla lunetta per il 35 a 45 che accompagna il suono del 3° round.

Il nostro coach cerca di meritarsi il nomignolo con la mascalzonata di schierare tre piccoli; e per un po' gli dice bene.

"Paranegro" frusta la retina da dove osano i grandi (3 puntazzi), "Pippo" s'incunea tra le maglie della rete difensiva alvisiana, quasi fosse un reduce della 10^ MAS e riduciamo il divario ad una sola cifra (40 a 49 al 3'30").

"Pippo" è in trance agno nistica e lo coadiuva (cioè coadiuva l'odierna prova di "Agno") con ingegneristica efficacia.

Ruba palla e s'invola in contrattacco.

Raitera subito dopo e viene fallato al momento del tiro che comunque realizza con palla tagliata sulla tabella.

Gli zufolatori di turno, per me inspiegabilmente, non convalidano il 2 + ipotetico libero, ma sanzionano un antisportivo che gli frutta solo un 1/2 dalla "eremity line".

"Shrek", subentrato a "Niuentri" - che purtroppo s'è meritato il nomignolo in quanto non gli è entrato niente (oltre all'oggettiva definizione di nuovo entrato in squadra) - "Shrek" dicevo, realizza un 2/2 dalla lunetta per il 45 a 53, ma restano solo 2' alla sirena.

"Agno" riarma la "Berta" e dopo un canestro subito (con l'accento sulla "i") ne realizza uno pesante, riducendo il distacco a 7 points (48 a 55).

Ma è tardi!

Abbiamo raggiunto il bonus e resta meno di un minuto e mezzo.

"Shrek" falla intelligentemente "Gondola" mandandolo in lunetta dove è tendenzialmente scarso.

Ne segna comunque 1/2 che non ci consente di sperare oltre ed infatti la corrida che si scatena da qui alla fine, ci vede matati dai tiratori avversari che si avvicendano dalla linea di rigore.

Per noi solo un desolato 1/2 dai liberi del solito, stolido e stoico "Pippo", che ci fa tornare a casa col punteggio di 49 a 63.

Per concludere la giornata in tema, io e "Ikea", scartati a priori i 40 Ladroni, ci fermiamo a mangiare "Ae Oche".

Pizza in forno elettrico e insalatona "Bo Frogst"!

Rincasiamo con il solo miraggio di lavarci insieme un'altra volta.

E non solo! (tanto Alan arriva più tardi)

Ops!

Highligths:

- 2° quarto di gioco. "Mascalzone" chiede più volte ai nostri di far girare la palla e non tirare continuamente.

· "Drazen", in panchina, se ne prende in mano una e spegne la canna, ma il risultato non cambia.

- Durante tutta la partita, la nostra panchina ha visto i nostri giocatori abbracciati l'un l'altro.

· Per cotrappeso ad Alan che era seduto all'altra estremità.

- Durante l'intervallo, "DJ Paletta" si muove a tempo di musica.

· Ma nel palazzetto non c'è musica! (si è seduto sul defibrillatore).

MVP - "Pippo"; io lo terrei in campo anche durante l'intervallo.

Nota lieta - "Agno", che sparacchia con più "ratio" e precisione e fa dei numeri di classe inusitata (?).

Conferme – "Paranegro", "Foretto" e "Strass".

Busillis – "Calmomilla" e (oggi) "Tam Tam".

Sorvegliato speciale – "Niuentri" (crisalide o farfalla?).

N.B. - A chi viene alla prossima partita in casa (martedì 23.11.09) prometto di minzionarlo nella recensione.

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