lunedì 30 novembre 2009

Eraclear (senza shcampoo) VS Noallergico (alla forfora)

Prima di cominciare, ringrazio “Tava” per il sintetico, ma gratificante, esulto al mio ultimo sforzo.

Non in quel senso!

Mi ripaga delle molteplici (avevo scritto “moltepulci”) ore che dedico (volentieri) al nostro manipolo di usuratori di suole.

E siccome è “Shrek” che mi pubblica, non posso essere insensibile anche alla sua richiesta ufficiale di cambiargli soprannome, comparsa sul blog.

Va bene, da ora in poi non ti chiamerò più Bonzio!

Ma se vuoi, c'ho ancora un “Brenda” da appioppare a qualcuno!

Ribadita l'inimbavagliabilità dell'informazione, vediamo come posso rendere un evento piuttosto deludente, qual'è stato l'incontro odierno, degno di essere rivissuto nella mia umile cronaca (cavolo, oggi mi s'intrecciano le dita; avevo scritto “cornaca”).

Creo un po' d'atmosfera mettendo in sottofondo un brano di Madonna di alcuni anni fa - ma sempre lirico e struggente - e vado ad incominciare.

Qual'è il brano?

Don't cry for me algerina!


Dato il clima di questo caldo autunno, quasi quasi mi vien da proporre ad “Ikea” di recarci alla partita in sella alla DRAGSTAR 1100 che ci siamo regalati, ma lei è postuma dalla suina (influenza A H1N1) e mi rassegno, non senza malincuore, al borghesismo del Suvolvo.

Chi, come me, è un patito della due ruote, specie se un custom duro e puro, sa quanto sia impagabile la sensazione che si prova.

Il rombo possente del motore che con le sue vibrazioni ti rivitalizza anche lì, dove gli ormoni hanno chiesto gli venga inviata la pensione.

Che anche molti minuti dopo che l'hai spento, ti resta il dubbio di non averlo fatto, tanto ti rintrona ancora la testa.

La bellezza delle pieghe in curva, quasi a voler regolare le basette sui bordi dei cordoli.

Il frusciare dell'aria nel casco, con il muco che ti solca il viso frammischiandosi alle lacrime e finendoti in bocca quando sei costretto ad aprirla per respirare (infatti, il naso si sinusizza anche se - abitualmente - non ne sei affetto).

Ma il massimo ce l'hai quando starnutisci e, come uno scemo, tenti di mettere la mano davanti alla bocca, non ricordando che hai la visiera!

Essa si appanna (e non solo), e ti da la sensazione di <> di battistiana (Lucio) memoria.

Poi, quando ti fermi - con lo stesso stato d'animo di chi giunge col corteo sui bordi dell'ultima dimora terrena - abbassi il cavalletto e scendi di sella, cammini per un'ora almeno con le chiappe sui talloni, come Benigni e la Braschi nelle scene più esilaranti del film “Il mostro”.

Ti togli il casco (che non sai mai dove mettere), non senza prima aver doverosamente “ringraziato” tutti i Santi del Paradiso per l'aiuto che t'han dato per azionare il pulsantino di sgancio del soggolo (con le mani paralizzate dal freddo).

E cerchi urgentemente un posto dove estrarre, altrettanto urgentemente, quel che resta del tuo maschio vessillo, per scaricare tutto il freddo accumulato (possibilmente lontano da scarpe e pantaloni).


Arriviamo alla Desolation Arena con le due squadre ancora ai... preliminari.

Ikea” mi offre il consueto tè per placare la fame e ci avviamo alle tribune.

La metà (del tè) mi finisce sulle scarpe e sui pantaloni mentre cammino, ma con noncalanche procedo incurante (indovinate cos'ho digitato?).

Ikea” si attarda a parlare con “Papàbonzio” di questioni assicurative inerenti l'infortunio di “Armadio” e, mentre lo osservo (il “Papàbonzio”), che è quasi sdraiato comodamente sulle gradinate, tento anch'io di occuparne 4 in un colpo solo, come fa lui, ma non ci riesco pur essendogli alto uguale (mistero).

A compensazione, c'è accanto a lui “Bonzai” (zio di “Shrek”) al quale basta un solo gradino (e non gli toccano terra neanche le punte dei piedi!).

Con un senso quasi di colpa per la pochezza del pubblico presente, mi chiedo se la causa del disertaggio (disertamento? Disertazione?) siano dipese dal refuso da me commesso al termine dell'esortazione ad assistere alla partita odierna, di cui al mio precedente commento.

Ovviamente la promessa era di “menzione” e non “minzione”, nell'articolo odierno.

Bene, chiarito questo, fatemi sputare bene nelle mani prima di menzionare i presenti.

Cosa avete capito?! Mi serve per girare i fogli ed impugnare meglio la penna!


Alla presenza di un trentinaio di fancazzieri, inizia la partita.

Noi partiamo coi soliti “Agno”, “Shrek”, “Foretto”, “Stress” (cazz! “Strass”) e “Babyplay”.

Mi soffermo subito a riflettere sulla stranezza del “Mascalzone”.

Egli ci stupisce con un 4/5 dello starting five pressochè intoccabile e, di volta in volta, alterna un quinto uomo a sorpresa.

Sindrome da nomination?

Tra i nostri avversari noto fondamentalmente le solite facce... note, tra le quali spicca “Nonnoplay” ancora in vita (agonistica) ed il “Lungone” - anch'egli non più verdissimo - che nello scorso campionato ci aveva dato non pochi problemi.

Noi, in panca manchiamo dei soliti “Sem” e “Armadio” (che però c'è, per non perdersi la pizza a scrocco), nonché di “Paranegro” (causa impegni di lavoro ad un incrocio) e “TamTam” (provino in danza classica ad “Amici”).

Pardon, errata corrige, Alan mi dice che si tratta dell'esame di ginnastica artistica all'ISEF.


E' di “Brenda” la prima azione degna di nota. Stoppone volleystico.

Vabbè, dai. Non infierisco più.

Shrek” segna anche il primo canestro per i nostri calori, con un morbidone da fuori.

Uffa, “colori”!

Foretto” viene omaggiato di uno stroppo dubbio fischiato dalla terna arbitrale (che cazz c'era nel tè?!), ma per giustizia divina li erra ambedue.

L'inizio è decisamente brutto da parte delle due compagini, con palle perse, conclusioni sbagliate e spettacolo latitante.

Babyplay” brucia alla sua maniera l'avversario, lasciandolo a meditare sulla caducità delle vicende terrene (nel senso che sembra inchiodato al macadam) e segna da sotto.

Il nostro ha effettivamente un primo passo ed una velocità stratosferici, e nell'uno contro uno lo vedo con pochi avversari.

Peccato che incontriamo sempre squadre con cinque giocatori!

Modo soft ( e comunque ammirato) per consigliargli di dedicarsi anche alla costruzione del gioco ed allo scarico.

Il 4° di gioco, nella filosofia mascalzonica, indica il giusto punto di cottura del play alla crema e, quindi, “Lucabiondo” viene spadellato in campo al posto di “Foretto”.

L'arbitraggio mi da l'impressione di essere, stranamente, a nostro favore, ma non basta.

Al 6°, dopo un entrata dell'appena... entrato, siamo sotto 6 a 8 e le compagini hanno già eccitato il birillo rosso sul tavolo (bonus) che la dice lunga sul bel gioco.

Niuentri” è già lievitato abbastanza e siccome “Strass” comincia a fumare, “Mascalzone” opera il change.

Agno” cicca di ½ yarda qualsiasi cosa somigli ad un canestro e sua mamma, la signora “Diapason”, si sente in dovere di dare il “la” alla squadra.

Drazen” al 7° lascia a malinculo la panchina e rileva uno “Shrek” stufo di brenderle dal “Lungone” avversario.

Niuentri”, che mi ricorda il mitico Antonello Riva (nel fisico), mi provoca un nuovo sputo nelle mani per citarne la bombolazza da 3 che merita una pagina tutta per se.

Il ragazzo si fa interessante!

All'8° fanno il loro ingresso i genitori di “Foretto”.

La svolta?

No, sono entrati e basta!

Ci raggiungono all'ultimo anello e s'acchiappano anch'essi al freddo cemento.

Cioè si siedono.

Notiamo con piacere che Donata, ovviamente la mamma, non ha portato la seggiolina sfoggiata precedentemente.

Glielo rappresentiamo a significare un auspicato, netto miglioramento del decorso post operatorio a causa di un serio trauma causatole dal figlio d'un cane.

Ma se l'è solo dimenticato (il seggiolino).

Per i non sapenti, il figlio d'un cane in questione è il suo pastore tedesco (artefice involontario dell'incidente).

Dopo i baciamano e convenevoli di rito, ci dedichiamo nuovamente all'incontro giusto in tempo per annotare la fine del primo ciclo di tortura (nel frattempo il solo “Niuentri” ha fatto metà del suo dovere dalla lunetta).

10 a 19 il risultato.

Stranamente non sono preoccupato, forse perchè fino ad adesso non siamo stati quelli che conosco e perchè loro non sembrano quelli che ricordavo (e un po' temevo, anche se ci hanno già quasi doppiati).

Armadio” non sembra dello stesso avviso ed ha cominciato ad intaccare anche la falange distale delle mani (dato che non ha più le unghie).

Anzi, che io ricordi non le ha mai avute!

Si ricomincia che l'Inter perde già 0/2 al 35°.

Sembra la parodia dello spot nel quale una coppia al ristorante, apparentemente assorta nel languidore dei sensi, sfocia invece nell'esultare improvviso dell'uomo, con ciò rivelando che stava sentendo una partita di calcio alla radio.

Calmomilla” rileva un “Agno” oramai biscottato e si prepara a smentire nel migliore dei modi, l'impressione da me manifestata nel precedente commento, circa una sua preoccupante latitanza.

Drazen” suona l'attesa riscossa con due conclusioni entro area, librandosi ad altezze inarrivabili e subisce anche un fallo supplementare (non è una battuta!).

Bravo “Pippo” che nell'occasione gli sforna un assist insprecabile e va subito dopo a siglare il 100% dalla linea franca dalla quale raramente tradisce.

Dopo 2' loro sono già in rosso con la carta di credito dei falli, a significare l'ardore con il quale tentano di arginare il rientro dei nostri.

Ma ci pensa “Lucabiondo” ad impattare il risultato provvisorio, sul 19 pari, con un coast to coast alla Speedy Gonzales.

Pippo” viene frollato in penetrazione dai lunghi avversari, ma li castiga dalla solita distanza incestando ambedue i tiri.

Babydunk” entrato nel frattempo al posto di “Drazen”, si esibisce in una stoppata di ordinaria amministrazione, ma che intacca ugualmente il morale degli sparring partners della serata.

Ed ha inizio il mini show di “Calmomilla”, dapprima con una penetrazione in velocità più tiro suppletivo (che sbaglia).

Poi, quasi fosse un forcipe in cerca d'un riottoso nascituro, s'incunea con la leggiadria di un'Ambeta, in un morbido appoggio alla tabella.

Successivamente, quasi in competizione con uno splendido sottomano rovesciato in contropiede solitario di “Pippo”, viola (con l'accento sulla “i”) la indifesa eraclidea con un incursione modello Navy Seals, in faccia al “Lungone”.

Wunderbar!

Al 6° allunghiamo 29 a 23.

Pippo”, stranamente, fallisce un rigore dei due a disposizione dopo l'ennesimo fallo che si procura.

Niuentri” prende rimbalzi con interessante violenza e nonostante il 0/2 nei liberi, si guadagna un buon minutaggio nel forno del “Mascalzone”.

Non altrettanto posso dire, purtroppo per lui e per noi e senza timore di smentita, del n. 9 “Matteo”, il quale nulla porta all'economia della squadra (gli va dato il merito, per lo meno, di non causare casini).

Non è una sentenza, ma una obiettiva constatazione.

Che forse potevo risparmiarmi, ma che ho voluto provare per vedere la reazione alla prossima occasione.

Anche se non me la deve.

Foretto” si iscrive a referto con un libero, ma è “Shrek” a rintuzzare il timido tentativo di rimonta nemica con una catapulta da 3.

Foretto” torna alla ribalta, non in campo ma tra noi in tribuna (metaforicamente), per via dell'evidente fascia elastica che gli insacchetta il braccio destro dal polso fin sulla clavicola.

Si teme la cancrena.

Metà partita decreta un 34 a 29 per i colori noalesi che non vale certo il prezzo del biglietto.

Nell'intervallo il padre di “Furetto” mi propone un caffè che rifiuto fermamente essendo il molteplice della giornata.

Ad integrare il cicaleccio tra le mamme (di “Armadio” e di “Foretto”) si aggiunge anche quella del fratello di “Lucabiondo” e rimpiango d'aver rifiutato il caffè.

Per non perdermi nei meandri d'una discussione circa menischi, interventi chirurgici ed amenità che non mi acchiappano per niente, riconto gli spettatori e mi rinfranco un po' vedendo che siamo almeno cinque dozzine.

Penso che quello di Noale sia il pubblico più numeroso del campionato e fino ad ora, i ragazzi l'hanno meritato.

DJ Paletta” oggi che c'è musica, è stranamente fermo.

Non ha rinnovato l'abbonamento ad Amplifon!

Fischio e si riparte.

Foretto” schizza in contropiede, ma viene affrescato di brutto.

Perdiamo smalto e tutto quello che si può perdere.

Al 6° torniamo ad inseguire (34 a 35) ed è “Lucabiondo” ad arpionare l'Eraclea affinchè non si sottragga all'inevitabile destino.

Mette due su due dai liberi ed un arresto e tiro prima di uscire improvvisamente dal campo e guadagnare lo spogliatoio comprimendosi l'addome.

Maledizione di Montezuma?

Fortunatamente rientra di lì a poco, dopo essersi...liberato della zavorra (oralmente).

Agno” viene fallato da un “tordo” dell'Eraclea, oltre la linea dei 3 punti che non avrebbe segnato neanche con il pennarello e trasforma solo uno dei tre liberi avuti in omaggio.

Basta per il 39 pari dal quale inizia, finalmente, la partita che doveva essere.

Un “Calmomilla” in gran, gran spolvero, ci porta all'ultimo scorcio dell'incontro con 4/4 dai liberi per il 43 a 39.

In orgasmo agonistico, è ancora lui a riprendere le danze con un sinuoso quanto letale sottomano.

I litoranei tentano la carta della zona, ma lui slalomeggia come un salmone tra le rapide e si guadagna altri due liberi (che però sbaglia).

Babyplay” carica la tendinea balestra e da oltre il fossato dei tre punti centra il bersaglio.

Babydunk”, che non vuole essere da meno, fa suo un rimbalzone d'attacco e trasforma.

Gli ribatte “Babyplay” con altri due punti da fuori, per il 52 a 45 quando mancano 5' e 30” allo stop.

Agno” potrebbe mettere il suggello all'incontro subito dopo, ma si merita il “Tapiro dell'anno” per una mangiata orrida a porta vuota.

Assistiamo ad una fase nella quale non ne combiniamo una giusta che sia una, ma ci dice bene che l'Eraclea ha oramai tolto le ancore ed aspetta solo il fischio finale.

Praticamente andiamo a segno solo dalla linea a piedi fermi (“Strass” 1/2; “Calmomilla” 2/2; “Niuentri” 4/4 e “Pippo” chiude con 1/2 del definitivo 60 a 49).

Inneggiando “Doccia, doccia, uber alles”, “Armadio” conduce gli armenti in spogliatoio per paura che la pizzeria chiuda.


Come si evince, non è stato un bello spettacolo, ma come si suol dire <<>>.

La prossima partita ci vedrà in quel di Mestre contro l'ostico avversario di sempre, nelle quali milita (chissà se con la stessa incostanza di quando era con noi), l'eburneo Philippe Djouff.

E' comunque una partita da vedere.

Se vi va.


High lights:

  • Shrek” conduce il torneo di freccette in spogliatoio;

  • Drazen” non trova più le sue siringhe;

  • non mi risulta che in spogliatoio ci siano freccette!

  • Ergo...

  • Ad uno dei numerosi aggiornamenti sulla “Champions”, il padre di “Strass” (milanista sfegatato), dopo le ultime su Inter e Fiorentina chiede ansioso cosa stia facendo il Milan;

  • silenzio imbarazzato di tutti gli auricolati. Il Milan gioca domani!

  • ma vaglielo a rimarcare, visto che e grande e grosso!

  • Armadio”, dato che la volta scorsa ho stimmatizzato il suo abbigliamento da gelataio, stavolta è addobbato da onoranze funebri.

  • E nessuno va a dirgli niente perchè è ancora più grande e grosso!!

  • Cinofilo” ed il di lui padre (“Marlon Prando”) erano alla partita.

  • E non hanno sporcato!

    Scherzi a parte, anche se uscendo gli ho dato del “traditore”, mi è dispiaciuto vederlo così.

In borghese e fuori dai nostri ranghi.


M.V.P.:

Calmomilla”, per la produttiva spettacolarità della prestazione.


Menzione speciale:

Niuentri”, per le potenzialità palesate (P.S. - t'interessa “Brenda” come soprannome?)

Lucabiondo”, per l'efficacia e lo stoicismo... gastrico.


Domani è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Mi resta poco tempo!

Ciao.

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