martedì 23 novembre 2010

ULTIMI DI NOALE VS. SU E'MAN (bassa)

Avverto subito che sarò breve.

Ho finito. Ciao.


A parte la battuta scontata, non volevo scrivere niente in quanto non ne ho il tempo sia per motivi di lavoro che per voglia di usare diversamente il poco tempo rimastomi.

(Ravanata d'obbligo ai residui gioielli di famiglia!)

Fatto è che anche oggi piove e non posso impagliar meduse.

Per cui espettorerò le mie sensazioni in merito all'ierierna impresa dei Nostri.

(Odierna = di oggi; Ierierna = di ieri. Giusto, noh?!)

Ma prima mi corre l'obbligo di far loro un plauso per aver voluto dedicare l'urlo di battaglia ad un ragazzo del vivaio che non se la passa bene.

E siccome i lacrimoni già mi scorrono sulla tastiera, gli rivolgo un sentito in bocca al lupo e basta.

So che si chiama Giovanni e sta disputando l'unica partita che conti.

E la gioca da solo.

E per Lui che tutti noi dobbiamo tifare!

Tutto il resto, cos'è?!


Detto questo, mi sentirei in dovere di non andare più avanti e, anzi, di cancellare anche quello che ho scritto finora.

Ma non so se servirebbe a qualcosa e, forse, anche Lui è fra quelli che mi leggono e magari gli più essere di un qualche conforto.


Altra notizia è che “Shrek” è stato rullato a dovere dal loro overquintalico pivot in occasione di un inturcinamento rugbystico a centro campo.

É uscito senza più rientrare, ma l'encefalogramma piatto ha confermato che sta bene come (e forse più) al solito.

Infatti la ragazza che mi salutava ogni partita e che non sapevo chi fosse, se l'è conteso a colpi di bocca a bocca con l'apprensivissima (giustamente) Bonzia nel retro panchina.

Fedè, se proprio vuoi limonare con la tua compagna del sabato, sappi che questi mezzucci li usavo già quarantanni fa!


Pubblico scarso all'inizio, segno (forse) d'una montante disaffezione alla squadra! Mancavano infatti molti aficionados (non conosco il castigliano per cui non so se si scriva con una o due effe e su sto' PC non ho internet) e molta gente è giunta dopo il ruttino.

Ikea”, già incazzosa per l'andamento dell'incontro, si sarebbe fagocitata volentieri i ragazzini di una famigliola che è arrivata poco prima della fine del 2° quarto.

Il più piccolo, in particolare, è andato su e giù per le gradinate nei nostri pressi, facendo esattamente l'opposto di quanto gli dicessero i maggiorenni al loro seguito (non dico genitori non per timore di abusare del termine, ma perchè le famiglie d'oggi sono talmente allargate...).

Ci ha pestato i vestiti appoggiati sulla panca, usati come corrimano per andare su e giù, pizzicandoci la ciccia per una miglior presa e quasi sbrindellandoci le vesti. Le poche volte che è stato seduto alle nostre spalle, ci ha massacrato le reni con i suoi piedini perennemente oscillanti e c'ho ancora delle briciole di quello che ha mangiato, nella schiena.

Ho dovuto cazziare “Ikea” più che altro per proteggere il ragazzino e non perchè lei avesse torto.

Quel poco che ho potuto vedere del riscaldamento pre partita, mi ha lasciato un'aura d'ottimismo. Loro non erano un granchè in quanto a tecnica. Fisicamente non imponenti (a parte il pivot con i piedi “un tantino” a papera). Tra le nostre fila mancava “Agno”.

E due! Ho pensato, subodorando la seconda possibile vittoria di campionato.

E invece, tonfo ennesimo.

Non ho la cronaca dell'incontro, per quanto già detto a premessa del presente resoconto. Ma abbiamo cominciato come peggio non si poteva, facendoci uccellare nell'uno contro uno senza palla e nei fulminei loro contropiede.

Opportunamente coach “Mascalzone” ha chiamato subito minuto, ma la reazione è servita solo a non far dilatare il vantaggio ospite.

Vantaggio che è stato pressochè permanente, meritato ed impietoso nel suo significato.

A riepilogare il tutto basti dire che, a 20” dalla fine dell'incontro, “Babydunk”, fino a quel momento efficacissimo e determinante nel galleggiamento dei nostri, fallisce di pochissimo il tiro da tre che nessun altro ha le palle di tentare.

Rimbalzo loro, due passaggi e palla al solito n. 10 in contropiede che realizza, anch'egli senza sporcare la palla a terra.

E non tragga in inganno lo stoppone brutale che s'era preso precedentemente da “Niuentry” e che ha scatenato l'orgasmo dei gonzi. Anche in quel caso il 10 se l'era fumato alla grande!

Qual'è il messaggio?!

Eccolo (secondo me). Non abbiamo la mentalità che ci vuole in questa categoria.

Qualcuno ha detto una volta “dare la massima fertilità ad ogni singola zolla di terra”, prima che lo appendessero a testa in giù.

E non era coach Brianese!

Giochiamo ancora come in promozione, sulle ali dell'atletismo di qualcuno, sull'estemporaneità di alcune -fortunate- conclusioni e poco altro.

Tutti fanno a gara a chi fa più palleggi (vero “Pippo”), nessuno sa smarcarsi, muoversi senza palla al di fuori dell'esecuzione degli schemi, nessuno o quasi sa rinunciare ad andare a canestro anche contro un muro di avversari o sa a priori dove scaricare la palla quando ciò avviene.

A catechismo, la prima cosa che insegnano della pallacanestro è che i giocatori si devono muovere, la palla deve girare.

Nessuno, fuori Noale, insegna che palla e uomo devono muoversi contemporaneamente. Ed il perchè lo capisce anche il coach in 2^ (che porta almeno una 4^ coppa “c”, per chi se ne intende di lingerie):

  • se palleggi rischi di palleggiarti sui piedi (vero “Pippo”), rischi che ti rubino la palla, non vedi bene il gioco, vai verso un nuovo avversario e chiudi spazio al tuo compagno verso il quale stai andando. Se sei costretto a fermarti ti gridano “chiuso, chiuso” nelle orecchie e t'innervosisci per paura di non poter acquistare i regali di Natale. Fai più fatica, sudi...e poi muori.

  • se stai fermo con la palla, e ti chiami “Armadio”, la palla te la rubano lo stesso, ma quella è colpa mia!

    Ma a tutti gli altri non succede, vedono meglio il gioco e consentono/costringono i compagni a muoversi per ricevere la palla. Se la riceve “Armadio”, lui si ferma e gliela rubano.

    Ma coach “Mascalzone” questo l'ha capito ed allora lo tiene in campo solo per fare da centro boa, schiantare qualche avversario, giustificare la spesa del paradenti, vedere se impara a fare il tagliafuori (anziché il fuoritaglia) e, quando capita che imbrocca un tiro da tre nell'ultimo quinquennio non bisestile, lo toglie dal campo e lo fa riposare per la pizza del dopopartita.

    Ma questi sono calli loro!

    Se stai fermo, dicevo, puoi anche sfruttare il primo passo e tentare di battere il tuo avversario, o puoi fare piede perno per tagliarlo fuori e cercare altre soluzioni, oppure tirare se ti lascia spazio. E comunque ti stanchi sicuramente meno, non ti palleggi sul piede (…) e sicuramente muori lo stesso. Prima o poi.

  • Se dopo che ti hanno rubato la palla ti fai prendere dal desiderio di lavare l'onta senza por tempo in mezzo (vero “Paranegro”), ti sanzionano. Dopo il quarto sanziono, tutti sanno cosa succede.

    Tutti meno che noi! (leggi bonus in quasi ogni quarto di giuoco)

Se devi fermare il tempo (usa Clinians, la crema di belessa) e ricorri al fallo, ricorda che l'omicidio è vietato anche in Italia e ti fischiano fallo antisportivo.

Ad Avetrana, Michele e/o Sabrina e/o tre quarti degli abitanti sospettati, rischiano da uno a tre tiri liberi più possesso palla!

  • Se tiri verso il canestro, ricorda che non è lui endometriotico nei confronti della palla, ma sei tu che ce la devi indirizzare in maniera acconcia (ponendo le mani in un certo modo rispetto alla palla, piegando le ginocchiette, inspirando quando carichi il tiro ed espirando quando lo scocchi);

  • quando scendi in campo (e soprattutto se scendi in campo, vero “Kinderbueno”) ricorda che non lo fai perchè gli altri quattro si riposino un po', bensì per combattere “con” loro e non con”tro” te stesso.

    Data la classifica, si perde comunque, ma almeno non ti becchi sta' pappina!


Pag. L :


Agno” - 10 e lode;

Sem” - a me 'na quattro cazzate con salamino piccante. (saluta Papà);

Shrek” - 6 meno (nel senso che hai menato in maniera plateale, ma per il principio che ad ogni reazione corrisponde una reazione...). Sufficienza per l'impegno

e perchè non ti s'ammosci! (me l'ha chiesto qualcuna, ma non so se fosse quella del sabato o di quale altro giorno);

Niuentry” - 6 meno (sei bello da vedere, ti muovi bene, sei atletico, hai carattere, carisma e -magari- anche una sorella. Hai mai pensato di giocare a pallacanestro?!);

Armadio” - 6 meno (quando hai l'esame in “tagliafuori”? Studia!);

Paranegro” 6 più (degli altri). Però mi permetto di dirti che oltre ai punti che fai, contano anche quelli che fai fare agli avversari (cioè gambine, più che manine, in difesa, specie in flagranza di bonus!);

Calmomilla” - 5 (stavolta non ha funzionato il giochino dei birilli. L'avversario c'ha messo poco a capirlo come fermarti. Io ti consiglierei di provare anche qualche tiro da fermo, se non un arresto e tiro);

Pippo” - 4 (purtroppo). Sai che ti ho sempre osannato e citato ad esempio, ma qui si fa sul serio. Non puoi partecipare ad una discesa libera zigzagando a spazzaneve. Verticalizza e soprattutto fa girare una sola palla!

Drazen” - N.P. (quando entri in campo, stai calmo! Nessuno fa parte della narcotici);

Babydunk” 7 meno (se tte meno, devi reaggì, e tu l'hai fatto). Confesso che da padre e spettatore non ho capito la tua immissione in campo anziché tenere Alan a controbilanciare (ah, ah) il loro pachidermico centro, però hai tenuto a galla la squadra e quasi ci regalavi l'esito sperato. Se ti desmenteghi il palleggio e ti concentri sul tiro rapido in area, devi temere solo il negro del Lupatoto (specie se ti sta dietro!);

Ludo” - 4 (anche a mamma e papà che non c'erano. E pazienza se mi punisce). Ci può stare che non hai un tiro infallibile, ma se lo capiscono anche gli avversari perdi il 90 percento di opzioni. Tira lo stesso, tanto il tuo minutaggio quello è! E magari, con l'avversario più attaccato, riesci a batterlo nel primo passo;

Kinderbueno” - 4 (sei un clone di “Niuentry” con un po' meno carisma, ma hai tempo. Non sprecarlo a pensare. Agisci!)

Scusa, era il contrario!!

N.N.” - N.E. - N.G. (non entrato – non giudicabile);

Dopolacura” - 6 (quando sei entrato in campo t'ho visto mettere 3 palloni consecutivi nel cesto). Era la fine dell'intervallo ed il cesto ne conteneva già molti altri. Ciao;

Mascalzone” - 4 (mi dicono che non ascolti consigli, che fai di testa tua, che non capiscono la tua metrica, la tua filosofia di gioco, il tuo modus operandi). A parte il fatto che ho capito solo la parola “consigli” e qualche articolo, sono d'accordo (che spero si scriva così) con essi.

Il bello di vedere come gesticoli la squadra (gestisci era un termine che avrebbe potuto nuocerti, data la classifica), è che sei coerente!

Mai un quintetto scontato, mai un cambio comprensibile. Imprevedibilità allo stato puro!

A parte gli scherzi, da fuori l'impressione è che il tuo senso di responsabilità (nel senso che te le vuoi assumere tutte ed esclusivamente) ti porti a non vedere ciò che spesso è impossibile non scorgere.

Che certi schemi non sono necessariamente dei vincoli, bensì dei dogmi.

Occhei, ti faccio un disegno!

Dacchè seguo il basket e ne discuto con altri che lo masticano, il quintetto base è quello composto dai giocatori più forti in ciascun ruolo (intendendo per forti quelli che hanno riconosciute caratteristiche di bravura, pedigree, ecc. e che per un certo periodo di tempo danno i risultati migliori, sono più in forma).

Per te, apparentemente non è così.

Tale quintetto, è un gruppo nel gruppo, una sorta di casta (qualitativa) nella quale gli altri giocatori ambiscono ad entrare e che alimenta la sana competizione e stimola la crescita di livello dell'intera squadra.

Ritornello. Per te, apparentemente non è così.

I giocatori di tale quintetto danno l'imprinting alla partita, continuità nel rendimento, danno tutto il meglio fino all'ultima stilla di energia e poi, esaurita la spinta devono essere avvicendati.

Ma gradualmente, uno o due alla volta, mantenendo il nocciolo principale, la maggioranza azionaria.

E non stravolgendo i quattro quinti, se non di più.

Ritornello. Per te, apparentemente non è così.

Chi entra al loro posto deve entrare dando tutto. Non deve sentirsi un supplente, un contratto a termine, un tappabuchi che al primo cedimento si brucia la chance e ritorna nel limbo.

Poi, quand'è nel limbo si chiede che cazzo sono le chance e fa la fine di “Drazen” (cade nelle grinfie degli spacciatori di elastici fermacapelli cinesi).

Oppure che anche facendo bene non può ambire ad altro che allo stesso minutaggio che se avesse dato il minimo sindacale.

Ritornello. Per te, apparentemente non è così.

Amen.

Big Daddy” - 3 (mendo). Ho rotto i coglioni anche 'sto giro.

E me li sono spappolati scrivendo ore ed ore (probabilmente per niente e per pochi). Vabbè, non me l'ha ordinato nessuno e nessuno è (ovviamente) obbligato a leggere, condividere, subire, ecc..

Certo, fino ad ora, di brutto abbiamo perso solo col S.G. Lupatoto e abbastanza con il P. di Brenta (ma io non c'eravamo!).

Chissà che con il mio contributo si possa qualcosa.

Magari passando a scrivere per gli avversari!

Grazie a tutti, lo stesso.


P. S. - gli arbitri erano i Signori:

“Kebab” da Istanbul e “Fangulash” da Budapest.

Infatti dovete sapere che a Buda, si deve l'importazione del nostrano spezzatino (Fan in ungherese), mentre a Pest si deve il tipico - e pestilenziale - aroma piccante (in ungherese Gulash, che deriva dal latino “Paprika”).

Fidatevi, mi chiamo o non mi chiamo Krajcirik (che tradotto significa “quelo che tuto sa e non sbalia mai” ?!!

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