giovedì 29 marzo 2012

Figli di un basket minore


Vabbè, dai.
Ero venuto alla partita di oggi con l'intenzione di non scrivere nulla, come in occasione della precedente sconfitta col Fiamma, e di godermi la partita senza l'assillo di catalizzare troppo l'attenzione su spunti per l'articolo.
Anche perchè non avevo avuto sentore di grossi ritorni d'entusiasmo, alla ripresa della mia attività, né alcuna liberatoria per potermi esprimere liberamente (a parte Bianco White che ha apprezzato).
Ma appena messo piede nel palasquallor mi ha quasi assalito coach Dopolacura che ha addirittura smesso di saccheggiare la macchinetta degli snacks per dirmi che potevo tranquillamente scrivere quel che volevo su di lui e sui ragazzi, con i quali aveva gia parlato e dei quali si faceva garante.
Alchè, gli ho chiesto – provocatroiamente - se fosse vero che è robusto a causa della tiroide.
Mi ha confessato di si.
Gli ho detto < hai mai provato a mangiarne di meno >?

Ha quasi cambiato idea.

Fatto è che oramai aveva scatenato la belva che mi alberga dentro e destato il mio innato fiuto del cacciatore.

Non appena preso chiappa sul freddo scranno, il mio sguardo ha cominciato a vagar famelico tra le scarne tribune. Ma non notando altri che Calmomilla (sulla quale vicenda societal-personal- spogliatoiesca non mi voglio, per il momento, schierare), sono passato a scrutare il terreno di giuoco, ove un volonteroso ed acciaccato Le Bonz James (contusione alla zona trocanterico- chiappale) era intento ad incerottare un chino anello del canestro.
Dalla nostra parte del campo notavo con disappunto anche la defezione di Bianco Natal e Sem di Windsor, non rimpiazzati da titolari di equivalente palmeres.
Di contro, non mi pareva che l'inviolata Alvisiana brillasse per potenza fisica e valentia tecnica. Segno che l'unico must disponibile fosse il dinamismo e/o l'applicazione impeccabile di schemi.
Armadio era dato nello starteam con le insegne addirittura di capitano e la cosa, dato il pregresso rendimento, valeva da sola il prezzo del biglietto.
Rientrava dal solito smalloleamento tibio tarsico da sovraccarico ponderale (scavessamento dea caviglia) e con lui, rientrava anche Ludosetto da Robegano a tentar di dar sostanza alla regia.
Agno c'era.
Mamma e papà no, in quanto indagati per procreazione indebita.
La Signora Bonzia riscaldava l'ugola con gargarismi di trielina, ben spalleggiata da Ziobonzio che affilava i gomiti per l'esecuzione del gesto dell'ombrello e scrocchiava le dita per allenare il medio e l'accoppiata indice-mignolo.
Il Presidente, dopo esserci salutati negli appressi del palasport, faceva il suo incesso (voce del verbo incedere) impartendo benedizioni agli indirizzi del solito nulla, per poi avvinghiarsi, come una piovra in amore, tra tre balze delle gradinate e mezza rampa di scale. 
DJ Paletta era già attestato a difesa del tavolo di giuria, in attesa di uno spritz al campari.
Dato che non vi erano ulteriori tratti degni di menzione, mi abbandonavo piacevolmente al silenzio soporoso - privo delle non sempre impeccabili compilations di Le Bonz - facendomi ipnotizzare dal monotono rimbalzio dei palloni.
Mi destava, ovviamente, il fischio d'inizio dei due giovani pinguini (uno dei quali particolarmente... pingue).
Armadio, udite udite, realizzava per noi i primi due canestri con altrettante pregevoli conclusioni, ma i veneziani confermavano immediatamente l'impostazione dinamica della loro strategia, difendendo a distanza d'alito e praticando un basket totale.
La tenzone si snocciolava sul filo di un sostanziale equilibrio fino al termine del primo tempo che si chiudeva con un leggero vantaggio degli ospiti.
Nell'intervallo non succedeva praticamente nulla. Constatavo solamente un accresciuto afflusso di pubblico di parte nostra, senza però vedere alcuna faccia “amica”.
Purtroppo  l'inizio del terzo tempo vedeva schierato per noi un quintetto che ci affossava nel punteggio (una quindicina di punti), in men che non si dica.
Il recupero diventava quindi improbo, ma possibile grazie anche ad un Armadio praticamente infallibile (due rigori dai 11 metri e 13 punti finali per lui).
Ed a un Edo da odE!
Quindi, anche stavolta, Lamon = nomaL.
Di contro, Agno dava forfait in qualsiasi iniziativa intrapresa.
I panchinari chiamati a contribuire, non incidevano minimamente e così anche Baby Dunk, Baby Play e Ludosetto si trovavano a dover tirare la carretta senza però la dovuta e consuetra lucidità e produzione.
Soltanto Donna Bonzia, dopo aver inutilmente - durante la pausa del terzo quarto - esortato il consorte ad intimare a Baby Dunk di difendere (soprattutto sulle incursioni del n. 15), iniziava a dispensare le sue proverbiali e determinanti cozze di saggezza, del tipo:
- ragazzi, vediamo di giocare meglio;
- proviamo a difendere;
- mettetela dentro qualche volta.
Animati da cotanti e tali perentori stimolii, i nostri  riagguantavano il punteggio fino a passare addirittura in testa in qualche breve frangente.
Ma due consecutive realizzazioni da tre del loro play tascabile (unico talentuoso, oltre al già citato 15), tracciavano il solco che non riuscivamo più ad impinire.
Come se non bastasse, Edo andava in travaglio a pochi minuti dalla fine ed abortiva a bordo campo, ivi amorevolmente trascinato ed assistito dal ginecologo di servizio, Dott. Forcipe.
Meritato, a cose risolte, l'applauso per entrambi.
DJ Paletta, dopo l'ennesima sconfitta, ha prenotato per la squadra alla mensa dei poveri.

Pag. L:

Armadio – quasi impeccabile. 2 su 3 da tre, da distanze assiderali e tirando praticamente solo di gomito;
3 su 3 da due con un sottomano a campanile che ha lambito il tabellone per tutta la sua altezza prima di inciuffarsi - quasi in verticale - nella retina, un morbido piazzato dalla media ed un energico tiro da sotto, sfruttando la sua inarrivabile mole.
Se averlo fatto capitano ha prodotto questi effetti, chissà cosa potrebbe fare se il coach lo nominasse Primo Ministro?!
Edo – meno precisa di quella di Armadio, la sua prestazione, ma di indubbia sostanza. Non ho uno score, ma la valutazione è sicuramente iper.
Palle di ghisa.
Polpacci da rivedere.
Alla società consiglierei per lui del “Polase”.
O del raboso.
Ludosetto – non lucido e ficcante come il solito. Visto che si trova spesso nei pressi del canestro, gli consiglierei il tiro di sponda sulla tabella.
Tante volte poi, indirizza i passaggi  al punto futuro. Peccato che i compagni non lo capiscano e non ci arrivino mai a quel punto.
Fingi che siano dei birilli!
Baby Dunk – ha stoppato solo una volta su 27 tentativi.
Non ricordo abbia realizzato da sotto.
A rimbalzo cattura la palla tra i coglioni, talmente salta (inutilmente) alto.
Tutte cose che non servono ad uno nel suo ruolo e con le sue caratteristiche e potenzialità.
Comunque era in partita.
Anche quando è finita, è uscito dal palazzetto gettando la borsa in alto e saltando per stopparla!
Baby Play – positivo, anche se meno preciso che nelle ultime uscite. E' uno dei punti fermi della squadra di quest'anno e spero di non sbagliarmi.
Agno – non la sua giornata.
Non il suo periodo migliore.
Bisogna cambiare qualcosa...
E dire che Howard era sul mercato!
Gli altri (quelli entrati in campo) –  non determinanti.
Poco determinati.
Peccato.
Gli altri (quelli non entrati)– rammento loro che “sopra la panca la capra canta...”.
                                               Speriamo solo non sia un “requiem”!
Coach Dopolacura – quasi la sufficienza.
                                   Qualche alchimia non riuscita (quintetto iniziale del 3° quarto).
                                   Qualche innesto...da estirpare subito, data la pochezza palesata... sul terreno.
                                   E già che siamo in tema floreale, lasciamo perdere il detto “se son rose                                          fioriranno”.
                                   A questo punto della stagione è più facile che siano solo rovi!
Ammenochè sia tutta pretattica per riservare sorprese nella fase che conta.
Quella in pizzeria!
Io – insufficiente.
Oltre a non essere predisposto a scrivere, ero anche sazio dall'aver appena cenato “Ai Bastioni” e scioccato dalle tette di un'avventrice venutasi a sedere al tavolo a fianco al nostro.
     Quindi, oggi che scrivo, siccome ho anche formalizzato la mia domanda di pensionamento, ero     solo lì con la testa.
Fra le tette!!!

Sieg heil.

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